Fondi europei, “Piemonte in ritardo”

Riportiamo l’articolo pubblicato su “Lo Spiffero” il 22 maggio 2018
Il Piemonte è indietro. Arranca dietro le procedure burocratiche imposte dall’Ue e fatica a sfruttare al meglio le risorse dei tre principali fondi europei indiretti. A lanciare l’allarme è l’eurodeputato di Forza Italia Alberto Cirio, assieme al capogruppo a Palazzo Lascaris Andrea Fluttero, secondo cui sui 2,9 miliardi assegnati dalla programmazione europea al Piemonte per il periodo 2014-2020, al momento “le risorse già allocate sui diversi bandi sono solo un terzo, circa 990 milioni, e quelle spese e già arrivate nelle tasche dei cittadini e del territorio ancora meno, solo 420 milioni di euro”.
Per l’esponente azzurro “su due fondi in particolare il Piemonte è tra le regioni che si posizionano al fondo della classifica italiana per l’uso delle risorse europee”. Si tratta del Fondo per lo sviluppo rurale (Feasr) e di quello per lo sviluppo regionale (Fesr), rispettivamente al 13° e 18° posto. Migliore invece la gestione del Fondo sociale (Fse) su cui il Piemonte è 3° a livello italiano.
“Queste risorse vanno spese entro il 2020 – sottolineano i tre esponenti azzurri – altrimenti il rischio è di perderle. Molti bandi devono ancora essere decisi e su quelli già avviati ci sono stati molti problemi di accesso, lungaggini ed eccesso di complessità e burocrazia”. “Come ho già ribadito più volte – aggiunge Cirio – sono a disposizione per dare un supporto alla Regione su questi fondi e per lavorare insieme, fin da adesso, sulla prossima programmazione”.
FESR (Fondo europeo di sviluppo regionale). Sono le risorse principalmente destinate ai territori e alle imprese per interventi finalizzati a creare sviluppo sostenibile e ripresa dell’occupazione. Su quasi 966 milioni di euro per il Piemonte, al momento le risorse decise – ossia allocate sulle misure già aperte – sono pari al 26,7% (quelle spese il 6,2%). Siamo al 18° posto a livello nazionale, a differenza della Valle d’Aosta, al 2° posto con l’83,4% delle risorse già decise, ma anche a differenza di regioni del sud come la Campania, che su oltre 4 miliardi di euro di dotazione ne ha già allocati più del 70%, posizionandosi al 4° posto in Italia. Una situazione che potrebbe mettere a rischio la “premialità” di circa 50 milioni di euro che, ottimisticamente, era già stata conteggiata e ripartita tra le varie misure. Se dovessimo perderla, la dotazione totale del Fesr per il Piemonte passerebbe dagli oltre 960 milioni attuali a poco più di 900.
FEASR (Fondo e uropeo agricolo per lo sviluppo rurale). Sono principalmente le risorse del Psr destinate agli agricoltori e i fondi per i Gal (Gruppi di azione locale). Ad oggi, su quasi 1,1 miliardi di euro di dotazione per il Piemonte, la quota di risorse decise è pari all’31,3% (quelle spese 13%). Siamo al 13° posto delle regioni italiane, seguiti dalla Calabria, a fronte del primo posto della Toscana con il 99,8% già deciso.
FSE (Fondo sociale europeo). Sono principalmente le risorse destinate a inclusione sociale, istruzione, formazione e occupazione. Qui il Piemonte va meglio e si posiziona al 3° posto nazionale e in testa alle regioni del Nord Ovest, mostrando buona capacità di ricorrere agli aiuti europei. Su quasi 873 milioni di euro, la percentuale di risorse decise è del 45,4% (e spese del 25,3%), a fronte del 17° posto della Lombardia con il 24,2% deciso (e 15,1% speso).
La replica della Regione – Accuse cui la Regione Piemonte risponde sciorinando numeri e date volti a tranquillizzare tutti sulla situazione attuale a un anno e mezzo dall’inizio della nuova programmazione. Secondo quando riportato dalla giunta, ammontano a oltre 1,3 miliardi di euro le risorse che a oggi sono state complessivamente attivate nell’ambito dei Programmi operativi regionali del Fondo sociale europeo (Fse) e del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr). È uno degli elementi emersi nel corso dell’appuntamento annuale del Comitato unico di sorveglianza chiamato a vigilare sull’andamento dei due programmi europei.
Grazie al Fondo sociale europeo in Piemonte sono state movimentate ad oggi risorse per oltre 500 milioni di euro, circa il 58% della dotazione complessiva del programma operativo (872,3 milioni di euro), che si sono tradotti in impegni giuridicamente vincolanti per circa 400 milioni di euro e, dato particolarmente significativo, a spese certificate per oltre 196 milioni (il 23% del totale). Questo ha consentito di ammettere a finanziamento più di duemila operazioni, coinvolgendo oltre 165mila partecipanti, in gran parte persone inattive (il 58% del totale), con una prevalenza di studenti, giovani e con un grado di istruzione medio-basso. “La maggioranza degli impegni finanziari ha riguardato l’asse d’intervento dedicato all’occupazione, con particolare riferimento alle misure volte a contrastare la disoccupazione e a sostenere l’occupazione giovanile”.
Nel 2017 è stato registrato un importante avanzamento nell’attivazione delle risorse del Por Fesr che nel corso del 2018, con la collaborazione di tutte le strutture coinvolte e dei beneficiari degli interventi stessi, si trasformerà in spesa certificata. Ad oggi sono oltre 826 milioni i fondi attivati su una dotazione complessiva di 956,8, ovvero circa l’86% del totale. Ventinove i bandi attivati, di cui sette di prossima uscita. Le misure che nelle prossime settimane verranno pubblicate prevedono il sostegno all’attrazione degli investimenti (33 milioni), nuovi contributi per i poli di innovazione (65 milioni), incentivi per la riduzione dei consumi energetici del patrimonio ospedaliero sanitario regionale (16 milioni), voucher per le fiere internazionali all’estero (9 milioni), sostegno alle imprese per l’innovazione sociale (5 milioni).
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