Fallimento Torino 2017

Redazione – Si chiude l’anno civile ed è momento di bilanci. Non auto-celebrazioni, non promesse pre-elettorali. Un bilancio nudo e crudo. Il bilancio che, per Torino, parla di fallimento.
I cittadini hanno votato per il cambiamento, stufi della solita minestra. Ma non avevano chiesto, in cambio, un piatto di escrementi. Invece, questo piatto viene loro gioiosamente servito. Riproponiamo l’elenco dei “grandi successi”.
Si voleva togliere il potere della sinistra dalla cultura e dai musei? Risultato: Turismo Torino verso il fallimento (con dipendenti, che rischiano di non essere pagati); esuberi nei musei; perdita delle grandi mostre d’arte.
Ricordiamo i fatti di piazza San Carlo senza aggiungere una parola. Non è necessario.
Ricordiamo l’imbarcazione sul Po. E mettiamo la GTT sull’orlo del fallimento.
Naturalmente, dopo aver speso tantissimi denari pubblici per sostentare la fondazione per il Libro anche questa sta chiudendo (ricordando anche l’inchiesta in corso).
Il piano sulle periferie, che, nella mente dei cittadini, poteva sostenere la gente bisognosa, serve per restaurare infrastrutture.
E lo smog con dei piani privi di coordinamento reale?
La disoccupazione continua ad esistere e code di persone continuano a rivolgersi alla CARITAS ed altri Enti, che fanno fatica a sostenere il carico di miseria, che sta colpendo tantissime persone.
Uh! Non dimentichiamolo… l’Ex-MOI! Sembra che torni in mano agli immigrati (così scrivono alcuni giornali). Chissà che gioia per i residenti…
Unico successo. Ridurre i divari tra centro e periferie. Infatti, il centro sta diventando ESATTAMENTE come le periferie…
Ora volete anche gli applausi? Da noi, cari amministratori cittadini, riceverete solo fischi! E l’invito/augurio di comportarvi diversamente. Se no, per favore, andate a casa. Grazie