Draghi voleva la crisi e l’ha ottenuta!
Proseguendo nell’attuazione dei propri fini statutari, http://www.rinascimentoeuropeo.org/statuto/Statuto.pdf, RINASCIMENTO EUROPEO ha creato, sul proprio sito web www.rinascimentoeuropeo.org, uno spazio interamente destinato a raccogliere scritti e riflessioni su temi d’interesse generale che rientrino nelle finalità dell’Associazione.
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“Vergogna”
Titolava giovedì La Stampa, il giornale della finanza illuminata e radical-chic, ma “vergogna” a chi?
Draghi voleva la crisi e l’ha ottenuta, nonostante l’ola continua dei media nostrani tutti a sottolineare il sostegno ricevuto da 2000 sindaci, dimenticandosi gli altri 6.000!
Ora si vota ed è lo sbocco naturale delle ultime giornate di una politica italiana caratterizzata dall’appello della stampa ormai di regime alla prosecuzione del governo Draghi, contro l’evidenza che un governo non può reggere senza una maggioranza coesa ed un programma condiviso, mentre il premier nel suo intervento non ha saputo/potuto indicare né la maggioranza né il programma. Anzi il tono e l’approccio – che lo storico Angelo D’Orsi ha paragonato al mussoliniano “bivacco di manipoli” – era quello di chi proprio non voleva compagni di viaggio.
Ora il gioco è chiaro: mettere il centrodestra in croce per addossargli la colpa della caduta del governo Draghi, ma cosa avrebbe rappresentato la prosecuzione del governo con il permanere delle incertezze e dei
condizionamenti del movimento 5Stelle, che ormai ha l’unica esigenza di sopravvivere? L’unico obiettivo chiaro sarebbe stato quello del PD: arrivare a fine legislatura azzerando il ruolo di Conte e facendo crescere – utile per il “campo largo” – Gigi Di Maio, ormai eletto a nuovo Churchill…..ma a corrente alterna, dipendente (vedi La Stampa) dalle sue alleanza del momento.
E’ falso che la crisi impedisca le attività utili per il PNRR, come è capitato in Francia ed in Germania le elezioni non sono mai un impedimento alle attività correnti ed a quelle di emergenza, piuttosto renderanno chiari ruoli ed obiettivi dei vari contendenti avanti l’elettorato. Sarà così meglio evidente chi vorrà accettare il condizionamento degli organismi comunitari ed europei e chi invece avrà a cuore gli interessi del popolo
italiano. Non è infatti “populismo” prendere atto della realtà e cioè che il divario tra pochissimi molto ricchi e la massa crescente di chi ha difficoltà economiche si allarga sempre di più, ovvero che molti servizi essenziali stanno diventando sempre meno efficienti, in particolare sanità e scuola, aspetto che chiaramente non preoccupa chi si cura in efficienti centri privati o manda all’estero i figli a studiare.
E non è “sovranismo” chiedere al nostro alleato USA di prendere atto che il mondo è ormai multilaterale e non può vivere sotto la dittatura del (solo) dollaro, o rilevare che le sue scelte ciniche prima che colpire la
Russia abbattono l’Europa e l’Italia, in una spirale di effetti perversi che hanno messo in moto una speculazione sulle voci energetiche, di cui in Italia stanno beneficiando le casse dello Stato, azzoppando l’industria e le famiglie, regalandoci una inflazione di cui sono responsabili i nostri governi piuttosto che i mercati che in simili casi dai governi debbono essere regolamentati.
Ora l’obiettivo deve essere molto chiaro: comunicare agli italiani che chi guadagna un milione di euro/anno come professionista o imprenditore, ovvero anche molto di più come imprenditore che vende prodotti o
servizi a larga diffusione, ha interessi che coincidono con quelli del dipendente che guadagna 20/30.000,00 euro/anno: tutti hanno bisogno di una società in cui i servizi essenziali siano efficienti ed accessibili, la vita si svolga in sicurezza, la scuola formi davvero e crei una dinamica di crescita in cui il merito abbia il dovuto riconoscimento.
In pratica la Destra dovrà far capire agli italiani chi sta davvero dalla loro parte e chi può difendere i loro legittimi interessi (lavoro, proprietà, risparmio , servizi e sicurezza, crescita sociale) attraverso un’azione politica determinata e lucida che, nel rispetto degli impegni europei ed atlantici, non si limiti alla passiva attuazione di scelte adottate sotto l’influenza di forti interessi finanziari ed economici (guarda il caso Uber/Macron) che stanno portando il nostro Paese ad una vera deflagrazione sociale, già evidente negli USA dove questi interessi continuano a ad indirizzare i governi a prescindere dal loro colore politico.
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Autore: S.M.C.
Titolo: Draghi voleva la crisi e l’ha ottenuta
Data di Pubblicazione: 25.07.2022
[Foto: Ansa]