Dopo il coronavirus: la digitalizzazione

Redazione – Iniziamo oggi a condividere con voi alcune riflessioni sulle necessità di potenziamento delle infrastrutture e servizi, le cui debolezze stanno emergendo a causa della pandemia.
Tralasciamo per un istante, non per importanza, essendo fondamentale, le infrastrutture e servizi legati a sanità ed assistenza.
Mettendo l’Italia in quarantena, tutti noi ci siamo trovati ad affrontare una nuova realtà. Come lavorare, studiare, fare didattica, accedere ai servizi e provvedere agli acquisti necessari tramite la rete.
Con l’improvvisa e disorganizzata approvazione della modalità di smart working, con l’avvio della didattica online, strutturata improvvisamente ed in breve tempo, con la necessità reale di restare in casa, emergono le debolezze della infrastrutture di comunicazione.
Al di là della conoscenza più o meno grande sulla disponibilità di piattaforme e servizi, il primo problema da affrontare è la garanzia di accessibilità. Pensiamo all’istruzione. Come garantire l’accesso all’educazione, se non tutti possono godere di un accesso in rete con la medesima qualità? Come fare, ad esempio, per non discriminare studenti che non abbiano accesso ad una rete sufficientemente potente? Come fare in modo che il materiale didattico sia non solo disponibile, ma anche usufruibile per tutti, indipendentemente dalle condizioni materiali di ogni famiglia?
Secondo punto. Che accesso ai servizi viene garantito a professionisti e lavoratori dipendenti al tempo dello smart working? Nel caso dei professionisti, l’accesso a informazioni e servizi necessari, per condurre la propria attività è garantito o la qualità dell’accesso alla rete sta influenzando sulla qualità della resa del proprio lavoro, al di là delle altre condizioni e limitazioni, che già gravano sugli imprenditori?
Nel caso dei lavoratori dipendenti, che regole e garanzie sono state fissate perché, da una parte, la possibilità di lavorare venga garantita e perché il lavoro, in questa modalità, non trasformi la casa in un ufficio h24? D’altra parte, come si può dare, nei confronti dei datori di lavoro, garanzia che il lavoro venga svolto in maniera efficace, se, per esempio, un lavoratore ha difficoltà ad accedere ad una rete con prestazioni sufficientemente elevate? Chi dovrebbe pagare le spese per avere un accesso ad una rete efficiente?
Mentre il Ministero per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione pensa al miglioramento della Pubblica Amministrazione, che servizi si vorranno potenziare per i cittadini? La sovranità del popolo, oggi, passa anche dalla garanzia di una infrastruttura, che supporti la partecipazione alla vita pubblica da parte dei cittadini e garantisca loro l’accesso ad una corretta informazione nonché ai servizi necessari e agli strumenti necessari per parteciparvi. Di queste cose scrive, già da tempo, Riccardo Lala, che spesso contribuisce ai lavori di Rinascimento Europeo.
Questo è il momento per pensare e progettare seriamente il nostro futuro, che sarà differente rispetto ad ogni previsione fatta pochi mesi fa. I nostri rappresentanti e governanti pensino, sin d’ora, al bene comune e lavorino insieme a ogni cittadino per il bene comune del nostro Paese.