Conte Oracolo
Redazione – Formiche disorientate. I nostri pensieri appaiono così, di fronte alle mezze notizie, alle contraddizioni e alle paure.
Uscite, ma state in casa. Aprite, ma non aprite. Vi proteggeremo, ma vi dovrete arrangiare.
Pentole di fagioli. Avvezzi al borbottio. Di questo potrebbero accusarci. Di non vedere tutti gli sforzi, che si stanno facendo. Li vediamo. Molte persone difendono l’operato del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, aspettando la sua diretta in rete come l’oracolo. Insomma: il Conte Oracolo.
Chiama in causa i giudizi di un insieme di gruppi di lavoro, la sua task force, i cui componenti non rilasciano mai una dichiarazione. Tutti i meriti saranno del Presidente del Consiglio. Tutte le colpe saranno della task force. Sembra che nemmeno i ministri sappiano esattamente tutto. Il Parlamento ancor meno.
Si demanderà alle Regioni la responsabilità di dare i numeri quotidiani sul contagio. In Piemonte, però, c’è il problema dei tamponi, di cui, ancora oggi, parla “Lo Spiffero”.
Arrivano le mascherine. Settimane fa, la Regione annunciò la spedizione, anche con le Poste, delle mascherine. Consegna gratuita. Alcuni Comuni, in realtà, si sono già premurati (bravi, Sindaci!!!). Dovremo aspettare ancora un mese. Dovremo ancora arrangiarci.
Aumentano i debiti, a causa di questa crisi. Come si pensa di ripagarli? Ricorrendo a prestiti? O chiedendo a tutti di pagare di tasca propria? Con che lavoro, dato che molti sono rimasti a casa?
Dopo anni di costruzione di debito con scarsi investimenti e svendita di beni pubblici, i problemi arrivano. Si è decisa la quota 100, per mandare in pensione molti lavoratori. Invece di creare un sostegno per l’occupazione, ne abbiamo creato uno per la disoccupazione. Se, però, non si lavora, come si ripagano i debiti?
Si stanno ancora studiando gli impatti di questo virus sull’uomo. Non si è certi dell’efficacia dei test sviluppati per cercare gli anticorpi, sviluppati in caso di malattia.
L’analisi sulle azioni intraprese da differenti Paesi, mostra come, ovviamente, l’idea migliore sarebbe stato bloccare tutto subito e controllare lo stato di salute della propria popolazione (tamponi subito, ecc.). Così è accaduto ad Hong Kong e si sono ottenuti i migliori risultati.
Aprire i negozi, ma tenere le persone a casa? Aprire con scelte di settori produttivi a caso o aprire per chi possa garantire delle norme di sicurezza? Far tornare la gente al lavoro, ma lasciare i bambini piccoli soli a casa? Smart working, ma con che infrastrutture delle telecomunicazioni?
Tutte domande importanti. Le risposte pure. Vorremmo risposte meno oracolari. Più trasparenti, nello spiegare anche i perché. I come, i tempi, i rischi e i vantaggi. Il fatto che non sia dato sapere non aiuta.