Centrodestra, accordo sui collegi

Riportiamo l’articolo, a firma di Stefano Rizzi, pubblicato su “Lo Spiffero” il 22 dicembre 2018
E alla fine il centrodestra arrivò alla divisione dei pani e dei pesci. A quali candidati andranno le pagnotte migliori e i pesci più grandi resta ancora, in molti casi, da decidere ma la spartizione dei collegi uninominali del Piemonte tra i quattro partner della coalizione è cosa fatta. Dopo prove di forza, mediazioni e giochi delle parti, Forza Italia e Lega si sono divisi la torta in parti uguali lasciando una fetta minore ai Fratelli d’Italia e una ancora più piccola alla quarta gamba centrista. Mentre resta ancora avvolto da un certo mistero il quadro delineato dal sondaggio teso a definire i collegi sicuri, quelli contendibili e quelli dati pressoché persi è invece chiara la mappa dove il verde e l’azzurro si equivalgono.
Seguendo l’elenco stilato dal ministero e dunque partendo dalla Camera, il primo collegio è quello Piemonte 1-05 ovvero quello di Ivrea e Canavese che vedrà un candidato leghista e i nomi che circolano tra cui scegliere sono quelli di Alessandro Giglio Vigna e di Cesare Pianasso. Va a Forza Italia, invece il collegio di Collegno, così come quelli di Settimo, Moncalieri e Pinerolo. Spostandosi a Nord della regione sarà azzurro il candidato del collegio di Verbania, mentre i seguaci di Salvini schiereranno un loro uomo (si fa il nome del sindaco di Arona Alberto Gusmeroli) e Biella spetterà a Fratelli d’Italia. Candidati leghisti nei collegi di Vercelli-Casale Monferrato, Asti-Acqui Terme (è dato per certo l’attuale assessore comunale Andrea Giaccone) e Alessandria dove giocherà in casa (con il paracadute di un posto sicuro del proporzionale) il segretario piemontese Riccardo Molinari. Lega anche a Cuneo, mentre il collegio di Alba (che comprende il Monregalese) va a “Noi con l’Italia e quel posto è prenotato per l’ex ministro Enrico Costa.
Infine Torino: il collegio centro va a Forza Italia e qui i papabili non mancano di certo anche se non ci sarà la corsa visto che è dato come uno dei più sicuri per il Pd; la Lega di prende quello di Barriera, mentre la quarta gamba metterà un suo candidato a Mirafiori e Fratelli d’Italia alle Vallette. Equa divisione anche al Senato anche se l’area torinese vede una netta prevalenza della Lega su Forza Italia, mentre accade l’inverso nel resto della regione. Il Carroccio si prende i candidati dei collegi di Torino, Pinerolo, Collegno e Moncalieri lasciando Pinerolo ai berluscones. I quali schiereranno loro candidati per Palazzo Madama a Cuneo (dove è dato assai probabile l’attuale europarlamentare Alberto Cirio) ad Alessandria-Asti (posto destinato all’attuale consigliere regionale e già sindaco di Tortona Massimo Berruti) e Vercelli (dove potrebbe scendere in campo con prospettiva pressoché certa di elezione, se non finirà nel listino, il coordinatore regionale Gilberto Pichetto). Posto per Palazzo Madama prenotato nel collegio di Novara per Fratelli d’Italia, ovvero il deputato uscente Gaetano Nastri.
Questa la spartizione dei collegi che ora i partiti del centrodestra dovranno riempire con i nomi. E non sarà impresa facile: c’è da combinare gli incastri con i listini del proporzionale, ma soprattutto ci sarà da ragionare su come (e con chi) affrontare il problema dei collegi più a rischio o ad altissimo rischio. La divisione ovviamente ha già tenuto conto delle informazioni ricavate dal sondaggio commissionato da Forza Italia ad Alessandra Ghisleri, ma convincere a correre dove è difficile se non impossibile arrivare al traguardo di Roma non è roba da poco. E lì scatteranno le possibili garanzie dei listini. Dove però alcuni posti, non si sa quanti, potrebbero essere prenotati da Arcore come da via Bellerio. Stessa eventualità da mettere in conto per i collegi sicuri. I pani e i pesci li hanno divisi, resta da vedere a chi andranno i migliori.