Appendino in passerella, Torino su una barella

Redazione – Con questa immagine si riassume il primo semestre di amministrazione di Chiara Appendino. Chiara Appendino in passerella. Bella donna, neo-mamma, probabilmente sarebbe stata classificata come radical-chic, se fossimo negli anni ’70. Risultato. Passerelle in pubblico, parole vuote. Sempre scortata dagli accompagnatori, semi-dei del mondo degli ortotteri. La passerella include vanti per cose non fatte. Città che sta bene (però la classifica è del 2015); piano delle periferie (però, molte delibere sono della Giunta Fassino).
Nel frattempo Torino giace adagiata su una barella. Debito alle stelle. Periferie sempre disperate. Disoccupazione tremenda. Code per i pasti alle mense dei poveri. Immigrazione incontrollata. Smog. Alluvione. Gestione culturale, con ammiccamenti agli uomini che veramente comandano e mantenimento degli incapaci. Abbandono di valorizzazione del patrimonio culturale e delle grandi mostre. Capodanno in piazza, con un bando pubblico per creare una discoteca all’aria aperta (ricordiamo i concerti di musica classica in piazza San Carlo, dove tanti talenti torinesi si sono potuti cimentare). Potremmo andare avanti così molto a lungo.
Non rendendosi conto, questi signori, che non sono capaci (nel merito, non in quanto persone), noi lo scriviamo. O, almeno, sospettiamo che non siano in grado di amministrare, perché non ne hanno dato assolutamente prova. Attenderemo il momento in cui cadrà il velo e sarà evidente l’incompetenza. A quel punto speriamo in un sussulto di dignità, accompagnata dalle dimissioni di questi signori. Bravissime persone, ma non è il loro mestiere.